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venerdì 31 luglio 2009

TRATTAMENTO FISIOTERAPICO (CONSERVATIVO) DEI PROBLEMI FEMORO-ROTULEI

Spulciando, ho trovato quest'altro articolo, spero che possa esservi utile:

TRATTAMENTO FISIOTERAPICO (CONSERVATIVO) DEI PROBLEMI FEMORO-ROTULEI
I disturbi femoro-rotulei, di solito, si trattano efficacemente con metodi conservativi e fisioterapici, i cui scopi sono generalmente:
1) ottimizzare la posizione rotulea nella troclea in modo da ridurre in maniera significativa la sintomatologia del paziente;
2) migliorare la meccanica dell’arto inferiore per ridurre la possibilità che il disturbo si ripresenti;
3) insegnare le modalità per eseguire un corretto autotrattamento;
4) migliorare l’igiene delle attività della vita quotidiana (AVQ).
Perciò, il trattamento dei disturbi femoro-rotulei deve mirare non solo al miglioramento del movimento rotuleo e del suo controllo, ma deve anche occuparsi dei problemi di disfunzione meccanica della pelvi e del piede, al fine di ottenere un lungo periodo di remissione dei sintomi.
I programmi di rieducazione comunemente utilizzati nel trattamento conservativo delle patologie dell’apparato estensore comprendono il “riequilibrio” muscolare, lo stretching, il taping, l’utilizzo di ginocchiere specifiche di posizionamento rotuleo, spesso utilizzate insieme alle terapie fisiche (elettrostimolazioni, biofeedback elettromiografico, ultrasuoni, tens, laser, ghiaccio..).
Naturalmente il trattamento non può essere lo stesso per ogni paziente e sarà il medico a prescrivere, in base alla diagnosi ed al tipo morfologico dell’anomalia rotulea, quale delle procedure dovrà essere praticata.
Un modo comunque sempre valido per ridurre i sintomi è di cercare di ottimizzare l’alloggiamento della rotula nella troclea e questo può essere ottenuto sia mediante bendaggio funzionale (TAPING) rotuleo, sia mediante lo stretching delle strutture retinacolari irrigidite.
A tal fine, il terapista può massaggiare e frizionare il tessuto retinacolare laterale per migliorare la mobilità dell’area.
Questa procedura va eseguita con il paziente in decubito laterale e con il ginocchio leggermente flesso (30 gradi): il terapista dapprima mobilizza la rotula in senso mediale (glide), quindi inclina posteriormente il margine rotuleo mediale per stirare le strutture laterali profonde (tilt) e contemporaneamente può usare l’altra mano per massaggiare le strutture profonde irrigidite.
Al fine di mantenere un allungamento delle strutture interessate può essere utile insegnare al paziente come eseguire un’auto-mobilizzazione del tessuto retinacolare profondo.
Da seduto e con il ginocchio flesso a 30 gradi circa, il paziente inclina il margine rotuleo mediale sollevandolo dal femore; per fare ciò utilizza la regione dell’eminenza tenar di una mano mentre l’altra massaggia le strutture laterali.
Numerose ricerche hanno documentato che per ottenere un allungamento permanente del tessuto retinacolare, è necessario somministrare un basso carico prolungato nel tempo e senza allentamenti; a questo scopo i cerotti da taping o il bendaggio secondo Mc Connell sono necessari.
È stato osservato che il bendaggio rotuleo, nei soggetti sofferenti di sindrome algica produce i seguenti effetti:
a) riduce il dolore;
b) aumenta il momento torcente del muscolo quadricipite fornendo in questo modo un vantaggio meccanico e un aumento della sua forza eccentrica;
c) aumenta la tolleranza al carico dell’articolazione del ginocchio.
Naturalmente il tipo di correzione e la tensione della benda sono adattati a ciascun individuo in base alla valutazione della posizione rotulea; l’alterazione più importante, infatti, va sempre corretta per prima e il risultato finale deve essere un miglioramento da subito della sintomatologia dolorosa.
Per ottenere quest’obiettivo è spesso necessario correggere più di una alterazione rotulea utilizzando più cerotti, in quanto l’effetto di ciascuna striscia di benda deve essere quello di eliminare l’attività o la modalità che provocavano il dolore.
Pertanto, il primo obiettivo cardine del programma riabilitativo è l’insegnamento al paziente del corretto posizionamento dei cerotti.
Per prima cosa deve essere steso sull’area di cute ove deve essere posizionato il cerotto un sottile strato di sostanza plastica protettiva (tipo COLOPLAST) onde evitare la formazione di eritemi o reazioni irritative.
Quindi viene posizionata una benda adesiva anallergica che deve essere della lunghezza sufficiente a coprire tutta la superficie cutanea corrispondente alla rotula e a buona parte della faccia posteriore ed interna del ginocchio.
Questa rappresenta la base ove viene posizionata la benda da taping la quale deve essere trazionata in base alle esigenze specifiche del soggetto.
Qualsiasi sia la causa che ha spinto all’uso di un bendaggio è importante ricordare che questo deve essere applicato ogni giorno e rimosso la sera (per tutta la durata del programma) per permettere alla cute di “recuperare”. Il bendaggio, infatti, può causare lesioni cutanee dovute all’attrito o a reazioni allergiche alle quali possiamo rimediare mediante accorgimenti durante la preparazione (uso di creme, ghiaccio, piccoli strati di sostanza plastica protettiva tipo Coloplast) e utilizzo di bende ipoallergeniche.
CORREZIONE GLIDE LATERALE - Uno spostamento laterale della rotula di 5mm costituisce un’alterazione significativa che può essere migliorata applicando una striscia di benda in-estensibile al margine rotuleo laterale e tirandola con forza fino a fissarla subito dopo il condilo femorale mediale. Contemporaneamente, il tessuto molle del lato mediale del ginocchio è sollevato verso la rotula per creare una piega sulla cute supero-mediale in modo da consentire una correzione più efficace della componente di scivolamento ed inoltre riduce al minimo le lesioni da attrito (benda/cute) che sono relativamente comuni nei pazienti con strutture laterali particolarmente rigide.
La tecnica può essere eseguita con il ginocchio in completa estensione o lievemente flesso (circa 20 gradi).
CORREZIONE TILT LATERALE - I pazienti con rigidità delle fibre reticolari laterali profonde presentano una rotula inclinata di lato e spesso lamentano un dolore laterale di ginocchio.
Il bendaggio dal centro della rotula deve arrivare, dopo aver sollevato la cute dal lato mediale verso la rotula, al condilo femorale tibiale determinando un certo allungamento di queste strutture, e un sollevamento del margine laterale della rotula in modo che sia più parallelo al femore nel piano frontale.
Anche in questo caso il bendaggio può essere eseguito con il ginocchio in completa estensione o leggermente flesso a 20 gradi.
CORREZIONE DI UNA COMPONENTE ROTATORIA - In caso di limitazione asimmetrica della mobilità delle strutture retinacolari laterali, la rotula ruoterà esternamente se sono rigide le fibre distali e internamente se lo sono quelle prossimali.
Per correggere questo problema occorre applicare una benda attaccandola in corrispondenza del polo inferiore della rotula trazionando in alto e medialmente verso la spalla opposta mentre l’altra mano ruota lateralmente il polo superiore (in caso di rotazione esterna). In questo caso bisogna porre attenzione a che il polo inferiore non venga spostato contro il corpo adiposo.
In caso di rotazione interna si applica un bendaggio teso dal polo superiore verso il basso e medialmente.
CORREZIONE DI UN TILT A/P - E’ utile quando si presenta una sintomatologia da irritazione del batuffolo adiposo. La benda deve essere posta a livello del terzo superiore della rotula, sul margine laterale o nel centro di questa, in modo che lo scivolamento e/o l’inclinazione laterale siano corretti insieme all’inclinazione posteriore; la benda, infatti, dovrebbe inclinare il polo inferiore rotuleo allontanandolo dal corpo adiposo.
Un'altra modalità di applicazione prevede di applicare due cerotti a forma di V al di sotto dell’apice della rotula posizionandoli prima in basso(in corrispondenza della tuberosità tibiale) e successivamente trazionandoli dal basso verso l’alto e verso l’interno e/o l’esterno rispettivamente.
Dopo l’applicazione di ciascuna benda si rivalutano l’attività che provocavo i sintomi: il nostro obiettivo è quello di ridurre i sintomi di almeno il 50% e quando non si riesce ad ottenere ciò può essere necessaria una ulteriore correzione con valutazione continua della posizione rotulea (la correzione di una componente può alterare le altre).
A questo punto però, è importante sottolineare che lo scopo del taping non è basato sulla correzione di anomalie strutturali preesistenti ma sulla alterazione della dinamica dello scorrimento rotuleo, apprezzabile soprattutto da un punto di vista funzionale.
Per questo motivo la massima efficacia di questa metodica si apprezza nelle prime fasi del programma riabilitativo, quando cioè il paziente è maggiormente sintomatico.

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