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giovedì 30 luglio 2009

ESERCIZI RINFORZO MUSCOLARE


Cercando su internet ho trovato alcuni esercizi che possono essere utili per il trattamento conservativo della sindrome Femoro-Rotulea




ESERCIZI RINFORZO MUSCOLARE




-ALZATE A GAMBA TESA
Paziente in decubito supino. Portare a 90° l’angolo tra gamba e piede ed estendere con decisione il ginocchio, quindi sollevare l’arto teso e scendere molto lentamente fino a toccare lentamente il suolo.
L’esercizi possono essere eseguiti dapprima senza sovraccarico, poi con l’ausilio di leggere resistenze come elastici (il paziente è in piedi) o cavigliere (quest’ultime posizionate sopra il ginocchio).



-ABDUZIONI/ADDUZIONI A GAMBA TESA
Paziente in decubito laterale sul lato sano (su quello patologico se si eseguono le adduzioni) con il ginocchio sottostante flesso per ottenere una maggiore stabilità.
Eseguire una serie di abduzioni/adduzioni, quindi tornare lentamente nella posizione di partenza.
L’esercizio può essere eseguito dapprima senza carico poi con l’uso di cavigliere o elastici (in questo caso il paziente è in piedi)


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ESTENSIONI GINOCCHIO ( ULTIMI 30°)

Paziente seduto sopra un tavolino con le gambe lasciate libere fuori di esso. Portare a 90° l’angolo tra gamba e piede, quindi estendere il ginocchio (ultimi 30°) mantenendo l’arto teso per 5” quindi ritornare nella posizione di partenza.
L’esercizio può essere eseguito anche con il paziente supino, con un “rotolo” sotto il ginocchio, per lo mantenga flesso a circa 30°. Il paziente deve estendere completamente l’arto mantenendo la posizione per 5-8 secondi, quindi ritornare nella posizione di partenza.
L’esercizio può essere eseguito dapprima senza carico poi con l’uso di elastici o cavigliere.
L’esercizio può essere associato a quello di “adduzione con palla”, per incrementare l’azione del VMO.





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ISOMETRICI DA SUPINO

Paziente supino con un cuscino sotto al ginocchio. Estendere con forza l’arto mantenendo la posizione per 5”, quindi tornare lentamente nella posizione di partenza.
L’esercizio può essere eseguito dapprima senza carico poi con l’utilizzo di una cavigliera.




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SPINTA AL MURO (esercizio per il medio gluteo sotto carico)

Paziente in piedi di fianco ad una parete, con l’arto sano appoggiato al muro con il ginocchio flesso a circa 45°.
Il ginocchio dal lato affetto si presenta esteso o lievemente flesso (20°). Il paziente mantenendo l’equilibrio sul lato affetto spinge l’arto sano
(appoggiato al muro) contro la parete in modo da allontanarsi dal muro. Il piede in appoggio deve sempre rimanere a contatto col terreno e l’arto deve sempre mantenere un corretto allineamento.





-MEZZA ACCOSCIATA (SQUAT) “LIBERA”



Abbassarsi flettendo le ginocchia con il peso del corpo equamente ripartito sui due arti e seguendo la linea dei piedi (mantenere allineamento). Resistere alla flessione sull’arto affetto cercando contemporaneamente di sollevare l’arco interno del piede portando il peso sul bordo esterno dello stesso. Eseguire le ripetizioni con il ginocchio in arco di movimento da 0° a 45°. Mantenere la posizione flessa per circa 10 secondi. In questo contesto può essere utile l’uso di un apparecchio BIOFEED-BACK. Per diminuire il carico sull’articolazione l’esercizio può essere svolto con il tronco flesso in avanti


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-SQUAT AL MURO


Paziente in piedi appoggiato con la schiena ad una parete. Abbassarsi flettendo le ginocchia con il peso del corpo equamente ripartito sui due arti mantenendo un corretto allineamento degli stessi. Arco di movimento 0°-45° di flessione mantenendo la posizione per 10”. L’esercizio può essere eseguito anche in appoggio monopodalico. Rispetto al precedente permette di variare l’incidenza a livello dell’articolazione femoro-rotulea, in quanto il baricentro, in questo caso cade dietro alla base di appoggio, con conseguente variazione delle linee di forza.



-SQUAT + ESERCIZIO DI ADDUZIONE CON PALLA (per enfatizzare l’azione del VMO)


Paziente in piedi appoggiato con la schiena ad una parete con una base di appoggio leggermente più ristretta del normale e con una palla posizionata all’altezza delle ginocchia e più ampia della base di appoggio assunta. Abbassarsi flettendo le ginocchia con il peso del corpo equamente ripartito sui due arti mantenendo un corretto allineamento degli stessi (a tal proposito è necessaria la componente adduttoria). Arco di movimento 0°-45° di flessione mantenendo la posizione per 10”.



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